Il progetto Uisp "Tran-Sport: supportare i processi di coesione sociale, rigenerazione e sviluppo sostenibile attraverso la transazione sportiva" non si ferma mai. Dopo l'appuntamento nazionale del Pitch Day, che si è svolto venerdì 14 novembre a Roma, con la selezione delle idee vincitrici del Contest per lo sviluppo imprenditoriale attraverso lo sport, sul territorio prosegue l'organizzazione dei Living Lab.
Oltre 60 tra dirigenti, responsabili e collaboratori dei Comitati territoriali Uisp dell’Emilia-Romagna si sono ritrovati sabato 15 novembre a Cesenatico per uno stimolante appuntamento di confronto e condivisione di idee, col fine di mettere sul tavolo nuove proposte e riflessioni sui temi delle attività, della transizione digitale, del modello associativo e dei nuovi bisogni delle società sportive.
Il Living Lab del progetto Tran-Sport è stato aperto dal presidente regionale Enrico Balestra, seguito dalla relazione di Giorgio Bitonti, segretario generale Uisp Emilia-Romagna, che ha illustrato lo stato dell'arte per ciò che riguarda settori di attività, insediamento Uisp sul territorio, struttura, bilancio e gestione del personale, ma ha anche parlato del mondo esterno alla Uisp, federazioni ed enti, distribuzione territoriale e numerica sulla popolazione totale, suddivisione tra gli Eps e le federazioni. Graditissimi ospiti del Living Lab tre enti del terzo settore che lavorano in altri ambiti e hanno spiegato punti di contatto e differenze rispetto al mondo Uisp: Ascom Confcommercio, Arci, Agesci.
Il dibattito si è ampliato sulla necessità o meno di tavoli specifici 'orizzontali' su tutto il territorio, sulle progettualità, sulle differenze tra settori di attività a seconda dei territori, sofferenze e nuove sfide sportive e non, sulle strutture organizzative, sulla riconoscibilità di valori e associazioni. La mattinata è stata poi chiusa da Francesa Colecchia di Arsea, che ha parlato di relazioni tra enti e federazioni e di piccole realtà.
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Lo sport come strumento educativo è stato il tema al centro del Living Lab organizzato da Uisp Calabria sabato 15 novembre a Scalea presso la palestra comunale in Via Fazio degli Uberti. I saluti istituzionali sono stati portati da Francesca Scoppetta, gestione progetti Associazione Gianfrancesco Serio e Giuseppe Oliva, referente Uisp del progetto in Calabria; Mario Russo, sindaco della città di Scalea; Fabio Ferrara, assessore allo sport della città di Scalea. Sono intervenuti Giuseppe Manco, istruttore sportivo - Associazione GAMA; Francesco Bruzzese, studente in Scienze motorie e atleta; Carmen Pace, dottoressa in scienze e tecniche dello sport; Domenico Alberti, presidente Uisp Castrovillari; Antonio Gradilone, responsabile Uisp regionale salute e invecchiamento attivo. L’incontro è stato moderato da Mario Marrone, presidente regionale Uisp Calabria. Il Living Lab non è stato un semplice incontro tecnico: è apparso subito come un ambiente pulsante, in cui le idee si muovono con la stessa vitalità dell’attività fisica che la Uisp promuove ogni giorno. Accanto ai temi dell’inclusione, della collaborazione territoriale e della progettazione partecipata, un ruolo centrale è stato dedicato alle attività motorie per gli anziani e per tutte le età: programmi che favoriscono il benessere, la mobilità, la prevenzione e soprattutto le relazioni. Per approfondire clicca qui
Grande partecipazione anche per l’ultimo Living Lab organizzato da Uisp Caltanissetta presso l’I.S.S. A. Volta. Mercoledì 12 novembre, nella biblioteca dell’istituto, l’Uisp ha incontrato studentesse e studenti dell’ultimo anno del liceo scientifico-sportivo per raccontare l’esperienza del progetto Tran- Sport. Dopo i saluti di benvenuto del dirigente scolastico Vito Parisi, il presidente Uisp di Caltanissetta Alfonso Tumminelli ha descritto il progetto, riassumendo obiettivi e risultati poi approfonditi nell’intervento del coordinatore del progetto, Vincenzo Sapienza.
“Il progetto Tran-Sport, svolto da aprile a novembre in diversi luoghi di Caltanissetta - ha detto Tumminelli - ha rappresentato un'importante opportunità per promuovere la coesione sociale attraverso l'attività sportiva, unendo bambini, ragazzi, persone con disabilità e adulti rafforzando i legami all'interno della nostra comunità”.
In questi mesi questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto, come ha sottolineato il coordinatore Vincenzo Sapienza: “Insieme ai comitati di quartiere, come il Comitato Balate-Pinzelli, abbiamo svolto diverse attività ludico motorie, tornei di calcio e basket e abbiamo riscontrato un’ampia partecipazione. In campo non c’è stata alcuna distinzione sociale anzi, è stato un piacere vedere come attraverso lo sport persone di diversa origine che abitano i nostri quartieri, abbiano trovato spazio e contribuito a creare spirito di squadra”.
Il progetto ha coinvolto i quartieri Balate-Pinzelli, Santa Flavia e San Luca, ma è stato presente anche nella casa circondariale nissena con attività dedicate ai detenuti e in centro storico, dimostrando come lo sport possa essere uno strumento per riappropriarsi di spazi dimenticati e non utilizzati e ridare linfa vitale a persone e territori. “Il progetto Tran-Sport non è solo un traguardo - ha concluso Tumminelli - ma un punto di partenza per ulteriori iniziative che continueranno a promuovere i valori di solidarietà e inclusione nella nostra comunità, con l’auspicio di poter riproporre in futuro questa significativa esperienza per la città di Caltanissetta, affinché possiamo continuare a promuovere il benessere e l'inclusione attraverso lo sport”.
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Si è svolto il 12 novembre anche il tavolo di confronto del progetto Tran-Sport, promosso da Uisp Campania: l’iniziativa ha riunito associazioni sportive, rappresentanti delle comunità migranti, enti locali e operatori sociali in un dialogo partecipato sui temi dell’inclusione, dei diritti e della cittadinanza attiva. Al centro della discussione, il ruolo dello sport come strumento concreto di integrazione sociale, capace di generare percorsi di orientamento formativo e professionale per giovani migranti e persone in situazioni di fragilità. I partecipanti hanno condiviso esperienze e buone pratiche che dimostrano come l’attività sportiva possa diventare un ponte tra culture, un luogo di riconoscimento reciproco e un’opportunità per costruire reti territoriali solidali.
Il tavolo ha evidenziato l’importanza di investire in progetti che coniughino educazione, sostenibilità e inclusione, valorizzando il protagonismo delle associazioni di base e il coinvolgimento diretto delle comunità. Il progetto Tran-Sport si conferma così come uno spazio di co-progettazione aperto, dove lo sport diventa leva di rigenerazione sociale e di sviluppo sostenibile.
A Matera la transizione sportiva ha preso forma passo dopo passo, nelle strade, nei quartieri e nei sentieri urbani attraversati dai gruppi di cammino del progetto Tran-Sport. Un percorso innovativo che ha unito movimento, comunità e rigenerazione del territorio, trasformando lo sport in leva sociale, ambientale ed economica. Le coach di transizione sportiva Caterina De Ruggieri e Carmela Restieri hanno seguito da vicino i gruppi, lavorando sul campo e trasformando semplici camminate in esperienze collettive di consapevolezza e partecipazione. “Abbiamo visto persone molto diverse tra loro riscoprire lo spazio pubblico - raccontano - Camminare insieme significa costruire un legame non solo con l’altro, ma anche con la città”.
Le camminate hanno favorito la scoperta lenta degli spazi urbani, la cura di sé e dell’ambiente, promuovendo una visione dello sport capace di generare benessere diffuso. “La transizione sportiva è un processo che parte dalle persone - spiegano Caterina e Carmela - Non si tratta solo di muoversi, ma di cambiare prospettiva: vedere la città come un luogo da vivere a piedi, riconoscere il valore dei ritmi lenti, comprendere come ogni scelta quotidiana possa contribuire a una comunità più forte e più consapevole”.
Il progetto Tran-Sport ha lasciato un’eredità semplice ma significativa: una comunità più attiva, persone che hanno integrato il camminare nella propria quotidianità e una maggiore attenzione al modo in cui lo sport può contribuire al benessere collettivo. Un percorso che non si conclude, ma che continua nei gesti di chi, ogni giorno, sceglie di muoversi insieme sul territorio.